Tratto da "Miniera di titanio, "divampa" la protesta"
di Giovanni Vaccaro (Il secolo XIX - 11- 6 - 2015)
Leggendo l'articolo del Secolo mi sovvengono un paio di riflessioni: a leggerne per la prima volta qualcuno potrebbe chiedersi... ma la CET ha "SOLO" chiesto un permesso di fare una indagine per vedere se c'è il preziosissimo materiale..
Ecco, due o tre cosette dovrebbero essere chiare:
1. La CET ha come ragione sociale il fatto di estrarlo in cava il titanio, non di fare "solo" l'ispezione, per cui è normale che la richiesta di indagine è propedeutica alla concessione del permesso a estrarre. Ci sarebbe dell'altro da dire in merito ma basta scorrere il giornale on Line “Targato Cuneo”
[ http://goo.gl/gQaTYm ]
2. Tutti i precedenti studi, che sono già stati citati anche da WWF e dalle altre associazioni ambientaliste, dicono che è stato già VALUTATO negli anni il fattore economico e non era ritenuto in attivo per via delle problematiche e le difficoltà di estrazione a fronte anche dell'enorme costo ambientale e i mai citati oneri di discarica e correlati per l'enorme mole di materiale roccioso che si andrebbe a frantumare per estrarne quel 6% di Titanio (non solo costi di spostamento e sistemazione, visto che si tratta comunque di roccia con AMIANTO BLU, e quindi materiale pericoloso e da trattare).
Non abbiamo ancora tracce di questa accennata nuova tecnologia utilizzabile, perchè quella classica in effetti, con una roccia così dura ha già fatto definire in passato l'operazione poco remunerativa (nb. altrimenti dal 1976 ad oggi la cava esisterebbe già, dove davvero i soldi zampillano, non si ferma nulla... e invece....)
3. quando si citano i GUADAGNI di una eventuale cava estrattiva bisognerebbe dire che i profitti sono privati e in minimissima parte vengono restituiti in royalties alla Regione, ma NON ai cittadini, alle casse della Regione semmai. Ai cittadini restano i costi SOCIALI E AMBIENTALI senza alcuna compensazione, visto che il traffico camion e il distruggere una parte di montagna non sono cose che si ripagano, ma sappiano i cittadini che in termini di posti di lavoro l'operazione è pressochè NULLA.
Parlando dei terreni, chiaramente ci saranno persone che – nel bisogno economico- venderebbero volentieri la loro terra: sempre di bisogno si tratta e non di velleità personali; ma se la cosa è ritenuta di interesse strategico nazionale ( ed è l'unico modo per superare le limitazioni del parco) procederanno ad espropri per pubblica utilità, quindi chi vende certo non diventerà ricco.
4. Last but not the least : il prezzo del titanio.
In rete circolano i comunicati stampa dei soggetti che commerciano titanio per le aziende che lo lavorano. Secondo questo articolo [ http://goo.gl/GO2m0W ], il prezzo medio del Titanio da Rutilo di importazione extracinese è 1255,5 US DOLLARS mentre quello di importazione cinese scende addirittura a 154 US DOLLARS per tons. (per tonnellata)
Se il totale di titanio è 6% di roccia e considerato come approssimazione in eccesso del risultato dell'estrazione, calcola quante tonnellate di MONTAGNA servono per raggiungere le cifre che le indiscrezioni dell'articolo stimano, al prezzo di mercato internazionale e a quello cinese.
Buon calcolo!
di Ileana Bego
Nota a margine: il titanio fa parte dei pochi metalli la cui disponibilità non è a rischio.
( fonte ) http://economiafinita.com/category/materie-prime-minerarie/
Nel seguente link troverete un'altro articolo riguardante la CET pubblicato da "Targato Cuneo":
http://www.targatocn.it/2015/05/26/leggi-notizia/argomenti/attualita/articolo/cuneo-la-compagnia-europea-per-il-titanio-infiamma-le-elezioni-regionali-della-liguria.html
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