CICLICAMENTE IL PARCO REGIONALE DEL BEIGUA SALE ALLA RIBALTA NON SOLO PER LE BELLEZZE NATURALI, MA ANCHE PER IL GIACIMENTO DI TITANIO NASCOSTO NELLE VISCERE DEL MONTE TARINE'. CIO' NON VALE LA DISTRUZIONE DI UN'AREA PROTETTA E LA VITA DELLE PERSONE CHE CI VIVONO.

HASHTAG
#savetarinè



domenica 19 aprile 2015

GLI AMICI DEL TITANIO


Nel capitolo "località" della scheda si legge:
"In Italia è noto in masse minute ma sfruttabili a Pian Paludo (Savona)"

LEGGE OBIETTIVO
«La legge obiettivo consente... di superare la valutazione di impatto ambientale».
(Teresa Tacchella, durante la trasmissione Rai Ambiente a proposito di terzo valico)

UN FUTURO "SBLOCCA ITALIA"
ANCHE PER LA MINIERA DEL TARINE'
"Il decreto sblocca Italia attribuisce un carattere "strategico" alle concessioni di ricerca e sfruttamento di idrocarburi, semplificando gli iter autorizzativi, togliendo potere alle regioni e prolungando i tempi delle concessioni." (Fonte: Green Peace)


CLAUDIO BURLANDO
presidente della regione liguria
«Ne abbiamo parlato in giunta...Ho scoperto dieci giorni fa che c’era un rilancio da parte di alcune società interessate al giacimento, perché che sul Beigua ci sia titanio lo sappiamo da tempo.
È una cosa sicuramente interessante, anche se è chiaro che è destinata a suscitare dibattiti, discussioni e polemiche. Ma in un momento come quello che sta attraversando il Paese, non possiamo non aprire una discussione, perché parliamo di una montagna di soldi per la Regione. Naturalmente, il ricavato dovrebbe essere vincolato e indirizzato a investimenti per opere pubbliche».
(Il Secolo XIX - 1 febbraio 2013
Dichiarazione tratta da
"Operazione titanio, Burlando apre la porta"
di Giuliano Gnecco)

GABRIELLA MINERVINI
direttore generale della regione liguria

«Nel 1996 la conferenza dei servizi disse di no per tutta una serie di motivazioni, che riguardano soprattutto l’impatto ambientale e la presenza di amianto sulla montagna... Quel progetto è morto, c’è una pietra tombale sopra. Qualsiasi possibilità di estrazione e sviluppo deve essere assolutamente compatibile con l’ambiente: si possono e si devono discutere nuove proposte, ma se non sono compatibili con l’ambiente saranno inaccettabili».
(Il  Secolo XIX - 3 febbraio  2013
Dichiarazione tratta da
"Batteremo il pericolo amianto"
di Giuliano Gnecco)

DOMENICO ANDREIS
ingegnere per conto della sai global (ente di
certificazione e normazione internazionale)
in passato dipendente della
golder associates
(società di ingegneria bio etica)

«La novità sta nel fatto che la tecnologia si è evoluta in questi anni».
«La Regione potrebbe creare una società ad hoc , anche per la scelta industriale dell’azienda alla quale concedere la concessione e i diritti di sfruttamento... Naturalmente, non deve essere coinvolta solo la Regione: ci sono anche altri enti locali e istituzioni da coinvolgere, come l’Università, oltre a Global e Golder. Ritengo vada fatta una discussione seria. E bisogna fare analisi, non solo per l’impatto ambientale: la quantità di titanio presente, al momento, è solo stimata. Bisogna valutarne l’effettiva presenza. Anche se lavoro ormai all’estero, sono ligure. E sono convinto che in questo momento sia importante dare una grande opportunità all’economia della mia Regione».
(Il  Secolo XIX - 3 febbraio  2013
Dichiarazione tratta da
"Batteremo il pericolo amianto"
di Giuliano Gnecco)

LUIGI GRILLO
senatore
«E' una opportunità che non va trascurata; sicuramente ci sono problemi da risolvere, ma non possiamo non fare ogni verifica con il massimo dell’impegno».
(Il  Secolo XIX - 3 febbraio  2013
Dichiarazione tratta da
"Batteremo il pericolo amianto"
di Giuliano Gnecco)

GIOVANNI BATTISTA PITTALUGA
professore
«Con quella montagna di soldi si potrebbe incominciare a sanare il deficit della sanità e mettere mano al disastro del parco ferroviario ligure»,
(Il  Secolo XIX - 1 febbraio  2013
Dichiarazione tratta da
"Beigua, operazione titanio:
tesoro da 500 milioni l’anno"
di Franco Manzitti)

I FAUTORI DEL
"CON L'AMIANTO SI PUO'"
In relazione alla possibile presenza di amianto nei tunnel per la tav. il vicepresidente della comissione trasporti del senato, Stefano Esposito, dichiara:
«... l'amianto, là dove si dovesse trovare, si gestirà; esattamente come si è gestito in due enormi tunnel autofinanziati dalla Svizzera....»,

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